Questo blog è stato letto 2336 volte. Quante poi siano le persone che più o meno hanno seguito il diario di bordo del Corsaro, lo ignoro. Ma fossero anche tre, mi devo scusare con loro per i silenzi sempre più prolungati di questi ultimi giorni. E magari provarne a spiegare le ragioni. Provando, contemporaneamente, anche a rispondere a qualche domanda che mi è stata fatta da persone, vicine e non, che hanno letto il libro.
Il silenzio c’è innanzitutto perché su Corsaro non c’è molto da dire.
Il libro è un po’ scomparso. Non che prima fosse particolarmente visibile, ma con il nuovo anno per ragioni di distribuzione su cui evito di dilungarmi è poco reperibile, persino in Liguria, suo humus naturale. Anche io faccio fatica a procurarmi copie per fare le presentazioni. Ragione per la quale ho anche smesso di farle, le presentazioni. In attesa di capire che accadrà. Peccato perché funzionavano bene, soprattutto in abbinamento con Isa. La gente veniva invogliata a comprarlo, il libro. Che è poi lo scopo delle presentazioni, no? Ma se non ho copie da vendere che le faccio a fare?
Non ho notizie sulle vendite. E ho smesso di chiederle, perché meglio non averne che averle contradditorie e approssimative. Alla fine sono un giornalista, per le notizie ho sempre un certo rispetto…La conseguenza è che non so veramente che rispondere alle molte persone che mi chiedono: “Allora, come sta andando il libro?”. Davvero non lo so, anche se chi è fuori da questo mondo fa un po’ fatica a crederlo.
Certo ho dalla mia le molte reazioni positive delle persone che hanno letto il libro. Che sono un grandissimo capitale, che ho messo al sicuro nella cassaforte delle cose belle della mia vita. Molti mi hanno scritto splendide mail, evito di riportarle in questo blog perché tutto voglio tranne che farne un luogo di autocelebrazione (per carità!).
Avendo poco da dire su Corsaro potrei parlare d’altro, fare di questo blog il luogo per riflessioni, appunti, idee, cose mie. Ma c’è il grande dubbio che esse possano importare a qualcuno. È una possibilità, ci sto pensando. Potrebbe essere una strada che renda il blog indipendente dal destino del Corsaro. Ma è una riflessione che voglio rimandare ancora un po’, in attesa di capire se davvero sul cammino del mio libro, sul quale tanto ho faticato e investito (a livello emotivo, intendiamoci, non accusatemi di fare il genovese che pensa sempre alle palanche), non vi sarà più nulla da scrivere.
Concedetemi, cari i miei tre lettori, un periodo di rallentamento. Ci sono tante cose intorno che si muovono veloci. A volte è meglio farsi da parte, lasciarsi superare, riscoprire la lentezza. E magari guardare il cielo, il passaggio delle nuvole… Vanno, vengono, ogni tanto si fermano…