Stasera e domani non guarderò Il sangue dei vinti sui Raiuno. Non lo farò perché ho altro da fare, perché non mi piacciono le fiction a puntate, perché non mi piace l’operazione che sta portando avanti da anni Giampaolo Pansa sulla Resistenza, perché ho letto critiche ferocissime sul film alla sua uscita sugli schermi cinematografici.
Ma anche se tutti questi motivi scomparissero, mi sarei ugualmente convinto a non vedere mai questa fiction dopo essermi imbattutto, casualmente, nei trailer che stanno circolando sulle nostre tv in questi giorni.
http://www.youtube.com/watch?v=QZNMVZ87OkQ&feature=player_embedded
http://www.youtube.com/watch?v=gQLso1-SmlE&feature=player_embedded
Giudicate voi. Che cosa raccontano questi trailer? Un’Italia divisa in due, fratelli contro fratelli, la tragedia della guerra civile (la parola Resistenza opportunamente abolita). “Un’Italia distrutta dagli ideali”. “Fratello contro fratello”. Una guerra fratricida, non una guerra di liberazione da una dittatura e da un invasore straniero crudele e sanguinario. Tutti uguali, accomunati da una tragedia che sembra caduta dall’alto. Non un’Italia distrutta da un dittatore che l’ha condotta a una guerra rovinosa, ma “distrutta dagli ideali”. Tutti uguali, tutti fonte di distruzione, questi ideali, secondo il trailer. Quelli di chi sosteneva dittatori e repressione e quelli che hanno spinto migliaia di ragazzi a combattere e a dare un contributo decisivo alla liberazione del nostro Paese e al ritorno alla democrazia, alla Costituzione.
Anche un trailer può trasudare ideologia. E questo qua lo fa in maniera vergognosa. Mistificando e pasticciando in maniera dilettantesca, inserendo un’operazione cinematografica e televisiva in una ben precisa corrente di pensiero. Con la storia non si scherza. Ma oramai alla propaganda non sembra esserci più argine, nemmeno nelle fiction. Io sto dalla parte dell’Anpi, che giustamente si è indignata all’epoca dell’uscita del film: “I partigiani rispettano il dolore per tutti i deceduti, ma non possono mai dimenticare la repressione, le rappresaglie, le torture, le deportazioni con conseguente sterminio, e attualmente difendono le motivazioni del loro sacrificio. I Caduti nella Lotta per la Libertà non possono essere parificati a coloro che hanno attuato la repressione e le rappresaglie”.
Parole corsare.