L’esordio pubblico del Corsaro avverrà a Casalecchio di Reno, vicino a Bologna. Sono stato invitato a partecipare a un incontro dal titolo Bologna incontra Genova, che si terrà sabato 28 novembre alle 15, nell’ambito di una rassegna molto bella, che si chiama Politicamente scorretto (i dettagli li trovate qui). Saremo un nutrito gruppo di persone che hanno scritto romanzi ambientati a Genova o a Bologna. Penso possa essere stimolante, come tutti gli incontri.
Ma la cosa che mi rende particolarmente contento di questo invito è lo spirito dell’intera rassegna. Che si basa sul connubio tra cultura e legalità, tra scrittura e impegno civile. Che poi è incarnata dalle due anime della rassegna, organizzata da Casalecchio delle Culture, ma che si avvale della collaborazione di Carlo Lucarelli e Libera di don Luigi Ciotti. Come si legge sul sito: «La cultura è l’unica arma degna di una società civile per affermare valori di giustizia, solidarietà e legalità».
Mi piace. E mi piace ancor di più in questi tempi bui per giustizia, solidarietà e legalità. Basta solo pensare che proprio in questi giorni in Parlamento si sta discutendo di approvare un emendamento che di fatto darà la possibilità allo Stato di vendere i beni confiscati alla mafia (qua per saperne di più e firmare l’appello di Libera). O che lo stesso Parlamento sta lavorando a un testo di legge che manderà in fumo migliaia di processi, con il solo obiettivo di mandarne in fumo due o tre.
La cosa mi fa venire in mente un passaggio di Nome di battaglia: Corsaro. Un passaggio che ho scritto qualche anno fa, ormai, ma che rimane di attualità. C’è il giudice Gabriele Palma che riflette sul suo lavoro:
«Soltanto tre giorni prima si era visto scomparire tra le mani un processo per corruzione su cui aveva sudato per quasi due anni, decapitato dalla mannaia della prescrizione. L’indignazione, quella dell’epoca delle interminabili discussioni con Giulia, aveva lasciato il posto alla rassegnazione. Alla grande spinta ideale si era sostituito un quotidiano misurarsi con una macchina della giustizia sempre più ingolfata. Lui affrontava il compito con stoicismo, ma senza più passione».
Iniziative come Politicamente scorretto servono a tenere viva la passione per i valori della giustizia e della legalità. Anche Gabriele sarebbe d’accordo.